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Balanced Scorecard: cos’è, come funziona

e perché un imprenditore illuminato non può farne a meno

 

Formazione, innovazione e clima aziendale rappresentano il 75% del valore di un’azienda, ma troppo spesso non sono misurati e non se ne trova traccia nelle pianificazioni e nelle previsioni di investimento aziendali. Siccome «non si può “gestire” ciò che non si può “misurare” e non si può “misurare” ciò che non si può “descrivere”» - che è uno degli assiomi fondamentali della Balanced Scorecard - significa che ti stai perdendo una bella fetta della ricchezza della tua azienda.

 

Oltre tutto sono informazioni che devi avere, specialmente adesso che la normativa è cambiata e affida ad amministratori e revisori dei conti pesanti responsabilità in materia di crisi aziendali, controllo di gestione e responsabilità sociale.

 

Lavorare su questi elementi è un buon antidoto alla crisi, perché ti permette di capire subito cosa va e cosa no, cosa c’è da migliorare, su cosa e quanto investire. E non di scoprirlo il 31 dicembre (nel migliore dei casi).

 

Se oggi accade così (cioè ci accorgiamo dei problemi quando è quasi troppo tardi) è perché ci hanno insegnato ad utilizzare solo alcune informazioni. Ma nel business non tutte le informazioni sono uguali e hanno la stessa importanza: concentrarsi su quelle sbagliate può significare andare fuori strada. Nei moderni mercati e contesti economici non basta più avere una strategia, ancorché perfetta. Bisogna anche saperla implementare, gestire e organizzare e per farlo occorre utilizzare e analizzare i dati giusti e coerenti con gli obiettivi.

 

Detto in altri termini: non si può più gestire una qualsiasi attività economica senza analizzare, misurare, organizzare le informazioni. Cioè senza sapere (pena ritrovarsi a sopravvivere e barcamenarsi in perenne difficoltà economica e finanziaria).

 

Ma se la performance aziendale dipende sempre più dal perseguimento di obiettivi quali la customer satisfaction, la capacità di innovazione e l’abilità nello sviluppare le risorse immateriali, avrai bisogno di informazioni ad hoc che non sono quelle con cui sei abituato a confrontarti, come le misurazioni tradizionali di tipo economico-finanziario e i bilanci consuntivi.

 

Questi dati ti indicano la strada percorsa, ma non ti fanno vedere il tracciato che hai davanti: è un rettilineo? C’è una curva? Una salita? Una buca? È un sistema di analisi economico-finanziaria che non misura (e dunque ignora) gli asset intangibili di un’impresa (capitale umano, formazione, relazioni interne ed esterne, clima aziendale generale), che invece sono il suo tesoro più grande (essi, infatti, rappresentano oltre il 75% del valore di un’impresa come abbiamo detto).

 

È su di essi che dovrebbe basarsi una strategia di business solida e a lungo termine.

 

Ma come si fa a descrivere, misurare e gestire queste informazioni? Con la Balanced Scorecard. E un radicale e coraggioso cambio di prospettiva: sei pronto?

Come nasce la Balanced Scorecard e a cosa serve?

 

La “Scheda di valutazione bilanciata” (traduzione italiana di Balanced Scorecard) è uno strumento di gestione strategica dell’impresa ideato negli anni Novanta da Robert Kaplan e David Norton, due esperti di management di fama mondiale: il primo professore ad Harvard; il secondo fondatore del Palladium Group, un’organizzazione di consulenti strategici.

 

L’assunto è che affinché una strategia ottenga risultati è necessario tradurla in azioni concrete e misurabili nel tempo («Translating Strategy into Action», è il sottotitolo di uno dei loro libri più noti). Servono, perciò, degli indicatori di performance (scorecard), che devono essere coerenti tra loro e con l’obiettivo prefissato per garantire equilibrio (balance) nel sistema e ridurre il rischio che miglioramenti in un’area comportino peggioramenti in un’altra.

 

E qui sta il nocciolo del sistema ideato da Kaplan e Norton: quali devono essere questi indicatori? I due esperti, infatti, si erano resi conto che i metodi tradizionali di misurazione e valutazione delle prestazioni di un’impresa (quelli che probabilmente anche tu utilizzi normalmente) sono necessari ma non sufficienti. Basandosi solo su aspetti economico-finanziari, questi indicatori

 

  • non riescono ad analizzare il contesto per prevederne gli sviluppi futuri

  • agiscono sul breve periodo vanificando azioni che invece potrebbero portare vantaggi sul lungo periodo

  • trascurano gli altri aspetti non quantificabili in termini monetari.

 

In pratica, un sistema basato solo su questi indicatori è sbilanciato, perché si focalizza prevalentemente su dati storici, costringendo l’impresa a subire passivamente l’andamento del mercato e a vivere giorno per giorno anziché agire in un orizzonte più ampio.

 

Di qui la proposta di Kaplan e Norton di affiancare alla prospettiva dei risultati finanziari, altre tre prospettive:

 

  • la prospettiva del cliente (soddisfazione/insoddisfazione, fidelizzazione, redditività)

  • la prospettiva dell’apprendimento e crescita (capitale umano, formazione, produttività del personale, motivazione)

  • la prospettiva dei processi interni (innovazione, efficienza, qualità, post vendita).

 

 

Progettata secondo questi quattro aspetti, la strategia dell’impresa diventa un sistema coerente, nel quale tutta l’organizzazione è allineata sui medesimi obiettivi, esiste un chiaro modello di relazioni causa-effetto tra i vari elementi e il management dispone di tutte le informazioni necessarie a supporto dei processi decisionali relativamente al se e in che modo modificare la strategia posta in essere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qual è il principale merito della BSC?

Potrei dirti che fa guadagnare soldi, ma anche giocare alla lotteria lo fa.

 

No, il merito principale della BSC, secondo la mia esperienza, è rendere un’azienda sana, competitiva, resiliente. Capace, insomma, di migliorarsi man mano che le cose cambiano, di evolvere con esse, di resistere agli urti (che sono sempre in agguato), di anticipare le novità del mercato e le richieste dei consumatori. E quindi sì, di diventare più remunerativa e anche “facile” da gestire, senza incertezze sul futuro e con la serenità del marinaio che sa dove andare anche quando il mare è in burrasca.

 

Ma questa è la mia opinione. Meglio qualche esempio concreto.

 

Ma prima mi preme sottolineare un aspetto. Le aziende iniziano ad usare la Balanced Scorecard per portare miglioramenti nell'empowerment dei dipendenti, nella qualità, nell'innovazione dei processi eccetera. Ma il successo dipende in gran parte dalla trasparenza e dalla comunicazione interna: l’ideale è quando un'azienda definisce e comunica le sue priorità alle parti interessate, ai dipendenti, ai clienti e ai manager. Il numero e la qualità delle misure adottate è irrilevante se nessuno nell'azienda ne è a conoscenza.

BSC e Apple

Apple era arrivata ad un punto in cui aveva bisogno di concentrarsi su una strategia che aiutasse a migliorare il margine lordo e il ritorno sul capitale. Vennero quindi individuate più metriche di valutazione per ogni prospettiva: per quella finanziaria, ci si concentrò sugli azionisti; per quella del cliente sulla quota di mercato e sui livelli di soddisfazione; per quella dell’apprendimento e crescita sulla comprensione da parte dei dipendenti della strategia aziendale (anche con sondaggi); per quella dei processi sulla costruzione delle competenze di base.

 

Apple ha usato le Balanced Scorecard per aiutare a pianificare le performance a lungo termine, creando indicatori indipendenti e bilanciati al di là di quelli sviluppati da Kaplan e Norton. In questo modo l'intera azienda era allineata sugli stessi obiettivi. Soprattutto, le Balanced Scorecard hanno aiutato Apple a sviluppare risultati misurabili per il lancio e la crescita di nuovi prodotti.

BSC e Rockwater

Rockwater è un'azienda americana di ingegneria e costruzione subacquea. Negli anni 90 si trovò ad affrontare un nuovo contesto competitivo, con la necessità di costruire partnership di lungo termine con i clienti e fornire un servizio migliore pur mantenendo i profitti. L’azienda voleva stabilire una nuova vision aziendale che avesse al centro il consumatore ed elaborò una strategia su cinque fronti: fornire servizi che superassero le aspettative e le esigenze dei clienti; raggiungere alti livelli di soddisfazione dei clienti; migliorare continuamente la sicurezza, l'affidabilità delle attrezzature, la reattività e l'efficacia dei costi; reclutare e mantenere dipendenti di alta qualità e realizzare le aspettative degli azionisti. Con la BSC questa strategia è stata tradotta in obiettivi e azioni tangibili:

 

  • le misure finanziarie scelte comprendevano il ritorno sul capitale impiegato e il flusso di cassa, perché gli azionisti avevano indicato una preferenza per i risultati a breve termine;

  • le misure per i clienti si concentrarono sui clienti più interessati a un rapporto ad alto valore aggiunto;

  • l'azienda introdusse nuovi parametri di riferimento che enfatizzavano l'integrazione dei processi interni chiave. Ha anche aggiunto un indice di sicurezza come mezzo per controllare i costi indiretti associati agli incidenti;

  • gli obiettivi di apprendimento e crescita enfatizzavano la percentuale di entrate provenienti da nuovi servizi e il tasso di miglioramento delle misure di sicurezza e rilavorazione.

 

La Balanced Scorecard, quindi, ha concretamente aiutato Rockwater a enfatizzare una visione basata sui processi anziché sui dipartimenti, a motivare i suoi dipendenti e a incorporare il feedback dei clienti nelle sue operazioni. Ha sviluppato consenso interno sulla necessità di creare partnership con i clienti chiave, l'importanza di riduzioni degli incidenti e la necessità di una gestione migliorata in ogni fase dei progetti pluriennali. In breve, la Scorecard si è rivelata uno strumento straordinario per aiutare l’azienda a raggiungere la sua missione: essere il numero uno nel settore.

 

I vantaggi della BSC - Caso studio italiano

So cosa stai pensando: quelle sono grandi aziende, multinazionali; la mia è una piccola impresa...

 

È comprensibile: in Italia siamo ancora fermi alle strategie basate sui bilanci consuntivi e c’è resistenza anche culturale a cambiare punto di vista e metodo di lavoro. Allora, forse ti sorprenderà sapere che, invece, all’estero la Balanced Scorecard è utilizzata con successo in tutti i settori e a tutti i livelli: dalle grandi multinazionali e corporation alle organizzazioni culturali, come Università, musei e biblioteche; dalle No-Profit alle società sportive.

 

Quelle che vedi nella foto sono le imprese che grazie alla BSC sono riuscite a rendere più efficace l’esecuzione della loro strategia e di conseguenza anche i loro risultati economico-finanziari: è la “Hall of Fame", una sorta di classifica elaborata ogni anno dal Gruppo Palladium, la società di consulenza manageriale che ha affiancato Kaplan e Norton nella diffusione della metodologia.

 

 

 

E se hai ancora dei dubbi sul fatto che la Balanced Scorecard sia applicabile al tuo caso, ti porto l’esperienza di un mio cliente, la Mario Rossi Srl (nome di fantasia per questioni di privacy), un’azienda del settore Data Protection (GDPR, formazione, consulenza e certificazione) per molti anni in difficoltà economica e finanziaria. Il primo passo è stato monitorare i tempi di incasso riuscendo a migliorare la gestione di questa attività.

 

Misurando il margine di contribuzione e il conseguente margine di contribuzione per addetto abbiamo verificato una disarmonia tra la forza lavoro impiegata ed i margini conseguiti. Per risolvere questo problema ci siamo mossi su due binari: da un lato abbiamo intrapreso una politica di formazione al personale per motivarlo e fargli conoscere e condividere gli obiettivi aziendali; dall’altro abbiamo messo in campo una politica di incentivi finalizzati ad alleggerire la struttura delle risorse non necessarie.

 

Contemporaneamente, abbiamo lavorato sull’offerta di prodotti, quindi sull’innovazione, identificando nuove linee di attività che hanno portato, soprattutto nella fase pandemica di chiusure, risultati sorprendenti in termini di fatturato e di margini.

 

L’attenzione alla soddisfazione dei clienti era già molto sentita da parte dell’azienda; tramite la BSC l’abbiamo messa a regime e soprattutto abbiamo iniziato a misurarla e quindi a controllarla in modo scientifico. Inizialmente la società usava “metodi casalinghi” che non stavano portando risultati e quando gli ho illustrato la BSC e il Cruscotto di controllo, l’imprenditore non ha avuto dubbi perché ha colto subito le potenzialità del metodo e i suoi enormi vantaggi non solo nel colmare le lacune, ma anche nel permettergli di ritrovare la giusta serenità.

 

Riassumendo, i vantaggi della BSC sono:

 

  1. Pianificazione strategica: la Balanced Scorecard dà al business un quadro chiaro e vitale per impostare la strategia. La mappa strategica conterrà relazioni di causa ed effetto, ognuna con il proprio obiettivo che, interconnesso con tutti gli altri, metterà in luce i fattori chiave di cui l’azienda ha bisogno per migliorare i risultati delle prestazioni.

  2. Comunicazione: dai dipendenti agli stakeholder, tutti sono consapevoli e allineati sugli stessi obiettivi (una buona comunicazione interna è essenziale per eseguire adeguatamente la strategia).

  3. Allineamento dei progetti e delle innovazioni: l’azienda rimane concentrata sugli obiettivi strategici in tutti i progetti e le iniziative.

  4. Migliore rapporto sulle prestazioni: dati chiari e mirati permettono al management di concentrarsi sulle aree più critiche e di monitorare gli indicatori chiave di performance.

  5. Migliore allineamento dell'organizzazione: ogni divisione o dipartimento lavora verso gli stessi obiettivi. In questo modo il piano strategico sarà ben eseguito.

  6. Miglioramento nella gestione delle informazioni: informazioni migliori corrispondono ad un migliore processo decisionale. La BSC aiuta a scegliere i migliori obiettivi strategici da misurare per portare avanti il business.

  7. Allineamento dei processi: tutti gli aspetti critici per un’azienda - budget, analisi, gestione del rischio, soddisfazione del cliente, innovazione dei prodotti - avranno un posto ben chiaro all’interno della strategia, creando un processo aziendale perfettamente allineato.

 

Come fare Balanced Scorecard?

Per rispondere a questa domanda serve una premessa: nessun metodo per quanto innovativo ed efficace potrà mai aiutarti se tu per primo non hai voglia di metterti in gioco e di “cambiare verso”. Coloro che «abbiamo sempre fatto così» non entreranno mai nella “Hall of Fame”. Ma se sei arrivato a leggere fin qui, vuol dire che tu non fai parte di quel gruppo.

 

Le mappe strategiche

Per “tradurre la strategia in azione” occorre in qualche modo “descriverla”, visualizzarla e renderla concreta. A questo servono le mappe strategiche sulle quali si basa la BSC. La loro finalità è quella proprio di “raccontare” la strategia attraverso l’identificazione di obiettivi posizionati nelle opportune prospettive e collegati da meccanismi di causa-effetto.

 

Il sistema delle mappe permette di tradurre gli enunciati strategici in risultati tangibili verificabili, facendo leva sulla qualità delle persone, sulla formazione, sull’innovazione e sul clima aziendale. Li chiamano asset intangibili ma creano valore duraturo e concreto per l’azienda. Sono le radici che danno sostegno e nutrimento all’albero.

 

La cosa che forse ti sorprenderà è che le mappe aiutano a semplificare. Infatti, c’è l’errata convinzione che occorrano tanti indicatori o lunghissimi fogli di calcolo con una quantità smisurata di informazioni. Invece, bastano poche e selezionate variabili per ognuna delle prospettive; quei pochi parametri fondamentali che rappresentano la strategia finalizzata alla creazione di valore a lungo termine.

 

In questo modo il sistema della Balanced Scorecard rende tutto più chiaro a tutti: al management, ai dipendenti, ai responsabili di area. Cosa che implica un lavoro di squadra e già questo è un bel cambiamento da mettere in atto.

 

 

 

Come vedi dall’immagine, presa da uno storico articolo di Kaplan e Norton, alla base di una buona analisi strategica (e dunque di una buona mappa) non può non esserci l’individuazione della vision e della mission aziendale.

 

La vision identifica il percorso che si vuole raggiungere, l’orientamento futuro in termini di prodotti/servizi, mercati, clienti e tecnologia. Identifica ciò che si desidera essere.

 

Per essere efficace deve soddisfare alcune caratteristiche:

  • è necessario che sia orientata al futuro;

  • deve essere identificabile con l’immagine del tipo di azienda che si vuole creare;

  • deve essere abbastanza specifica da permettere al management di orientare i propri sforzi verso un punto ben definito;

  • deve essere auspicabile e facilmente comunicabile.

 

Ciò non significa che la vision vada decisa una volta per tutte. Al contrario, sarà necessario adeguarla via via che il mercato subisce trasformazioni o l’azienda cresce.

 

La mission è più pragmatica, in quanto identifica la ragion d’essere dell’impresa oggi, facendo riferimento ai servizi/prodotti attuali, ai mercati serviti e ai bisogni del cliente che l’impresa tenta di soddisfare. Risponde alle domande: chi sono? Chi posso servire e con quale prodotto/servizio? In quale misura? Con quali mezzi? Con quale organizzazione? Con quali risultati?

 

Ecco: la Balanced Scorecard impone di partire da questi due pilastri prima di proseguire nella definizione della strategia aziendale. È lo strumento che ti aiuta a mettere a fuoco questi due elementi così importanti.

 

Ma come detto più volte, definita la strategia (anche con l’aiuto delle mappe) bisogna poi monitorarla e seguirla. Per aiutare i miei clienti a passare dalla teoria alla pratica ormai da tempo utilizzo un altro straordinario strumento: il Cruscotto di controllo.

Cruscotto di controllo: il primo software italiano per la BSC

 

Il Cruscotto di Controllo è l’applicazione pratica della Balanced Scorecard. È l'unico strumento ad oggi esistente per smettere di controllare l’azienda facendo riferimento ai soli dati di bilancio che misurano il passato.

 

Seguendo la logica e la filosofia della BSC, con il servizio di misurazione attraverso il Cruscotto di Controllo riesco a monitorare gli elementi qualitativi (quelli di cui abbiamo già parlato: soddisfazione del cliente, innovazione, formazione del personale ecc) che sono la linfa vitale di qualsiasi azienda. Ma soprattutto, applicando alla tua azienda il Cruscotto di Controllo ottengo il risultato di cambiare completamente il quadro: sei tu - con le tue azioni incardinate nel piano strategico - ad agire i risultati e gli obiettivi che vuoi raggiungere, anziché essere in balia degli eventi o aspettare il 31 dicembre per sapere se le cose sono andate bene o male.

Il controllo di gestione è una cosa seria

Anche a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme sul controllo di gestione e la continuità aziendale (comma 2, art. 2086 del Codice civile, in vigore dal 16 marzo 2019), si parla molto di prevenire i rischi d’impresa e della necessità ed importanza di costruire un sistema di early warning (letteralmente: allerta precoce) efficace, in grado di aiutare le aziende a cogliere le opportunità del mercato e a reagire alle minacce in modo tempestivo.

 

Le nuove norme impongono agli imprenditori di dotare la propria organizzazione di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili e di monitorare e misurare la continuità aziendale per intercettare gli indizi della possibile crisi (e non le prove o la constatazione della crisi quando ormai si è manifestata). In altre parole, l’imprenditore deve mettere in atto azioni che garantiscano, ragionevolmente, le performance future. La consueta analisi prettamente consuntiva con l’applicazione degli indici di bilancio e degli indicatori di crisi non è più sufficiente a garantire questi standard. Non sono più sufficienti nemmeno i consueti sistemi di contabilità e di reporting. Per essere in regola serve un’attenta, scrupolosa e costante analisi preventiva.

 

Questo non è solo un obbligo di legge: un controllo di gestione ben fatto permette di misurare costantemente la continuità aziendale secondo l’approccio looking forward (cioè del guardare avanti) previsto dalle linee guida EBA (l’Autorità Bancaria Europea) e dall’Ordine dei commercialisti e degli Esperti contabili per la redazione del Business Plan. Solo così un imprenditore può prevenire davvero eventuali eventi negativi, crisi, rischi che, con adeguate azioni, possono essere corretti prima che accadano evitando conseguenze peggiori e mettendo al sicuro il proprio lavoro, la propria prosperità e quella di chi gli sta intorno (famiglia, collaboratori, dipendenti).

 

L’obiettivo che mi sono dato come professionista del settore (consulente strategico d’impresa e commercialista) è quello di offrire ai miei clienti una metodologia sistematica per individuare i cambiamenti del mercato e l'impatto delle forze esterne: concorrenti attuali, nuovi competitor potenziali, fornitori, clienti, nuove tecnologie e più in generale l'ambiente sociale, politico ed economico

 

  • perché è dimostrato dai fatti che quando un’azienda è in grado di monitorare l'evoluzione del settore in cui opera, visto nel suo insieme, può inserire le giuste azioni nella propria strategia aziendale (a meno che non voglia limitarsi a galleggiare nel mercato anziché svilupparsi e crescere);

  • e perché un'azienda veramente adeguata è quella che sa evolvere, che lavora sulle basi - cioè sull’innovazione, sulla formazione e sul clima aziendale - e misura i relativi indicatori, riuscendo a rilevare tempestivamente i primi segnali di crisi e di perdita della continuità aziendale (proprio come richiesto dalle nuove norme).

 

In base alla mia esperienza, sia come imprenditore che come consulente aziendale, questo obiettivo lo si raggiunge con una dedizione costante e con una indispensabile e continuativa attività di misurazione e controllo dei vari fattori che contribuiscono a rendere la macchina aziendale efficiente ed efficace nel tempo e nello spazio. A questo serve il servizio di misurazione attraverso il Cruscotto di Controllo, applicazione pratica della Balanced Scorecard.

 

Ho usato il termine macchina non a caso. Quando guidi un’occhiata al cruscotto la dai ogni tanto, giusto? Per vedere a che velocità stai andando; se si è accesa qualche spia rossa; se c’è abbastanza benzina. Allo stesso modo, con il Cruscotto di Controllo monitori in tempo reale il corretto funzionamento della tua impresa e puoi intervenire tempestivamente qualora una spia rossa si accenda a segnalare un’avaria in arrivo. Inoltre, quando guidi guardi la maggior parte del tempo avanti e non lo specchietto retrovisore, giusto?

 

In pratica, grazie a questo innovativo, potente ed efficace strumento:

 

  • soddisfi pienamente il comma 2 dell'articolo 2086 del Codice Civile, proteggendoti dalle pesanti responsabilità del nuovo comma 6 dell'art. 2476 C.C (per dire, non superi i limiti di velocità);

 

  • tieni sotto controllo e monitori le performance aziendali, determinando i risultati economici (se manca l’olio te ne accorgi prima di fondere il motore…).

 

Non mi stancherò mai di sottolineare la straordinaria capacità di questo strumento (tutto italiano) di cogliere al volo rischi e opportunità per l’impresa. Si tratta di un software in cloud (l’unico finora) che contiene al suo interno il misuratore degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili che mettono al riparo l’amministratore dell’impresa dalla responsabilità illimitata e solidale dei debiti della società.

 

Ma il suo pregio principale, in verità, è che - usato all’interno di una Balanced Scorecard - ti fa diventare un imprenditore migliore. Dotandoti di strumenti che permettono una misurazione continua dell’attività aziendale e il monitoraggio continuo del sistema, ti permette di agire sugli elementi qualitativi (quelli solitamente trascurati, ma che rappresentano il 75% del valore della tua azienda) e di migliorarli trasferendone i benefici effetti ai risultati economici. Oltra a farti raggiungere (o ritrovare) la giusta serenità.

 

Conclusioni

Ecco il cambio di prospettiva che ti invito a fare: spostare l’attenzione dai bilanci e iniziare a considerare gli elementi qualitativi della tua azienda che sono le colonne portanti del tuo business.

 

Per farlo, l’accoppiata vincente è Balanced Scorecard e Cruscotto di Controllo.

 

I vantaggi?

 

  1. permette di definire le priorità strategiche dell’azienda, essenziali per la determinazione degli indicatori relativi alle diverse aree di risultato;

  2. permette di ridurre il rischio che miglioramenti in un’area comportino peggioramenti in un’altra;

  3. grazie al suo carattere multidimensionale, la Balanced Scorecard porta il management a dotarsi di un modello di relazioni causa-effetto tra i vari elementi di una strategia, requisito fondamentale per dar vita ad un processo di apprendimento strategico basato sull’analisi degli scostamenti tra risultati e obiettivi;

  4. permette la rappresentazione in un unico report di numerosi elementi, necessari per favorire la capacità dell’azienda di incrementare i propri risultati in un’ottica strategica e di facilitare la scoperta di eventuali carenze nelle variabili rilevanti;

  5. diversamente dal “solito” controllo direzionale e operativo, quello strategico derivante dall’applicazione della Balanced Scorecard attraverso il Cruscotto di Controllo si riferisce ad una prospettiva più ampia essendo rivolto ad assicurare il successo dell'impresa nel lungo periodo e non si focalizza esclusivamente su obiettivi finanziari e quantitativi, ma ad essi ne vengono affiancati altri non finanziari;

  6. permette di porre l’attenzione dei membri dell’organizzazione sulle variabili considerate critiche, fornendo al management tutte le informazioni necessarie a supporto dei processi decisionali relativamente al se e in che modo modificare la strategia posta in essere.

 

Se sei arrivato a leggere fin qui, ti faccio i miei complimenti: vuol dire che hai compreso che la BSC è lo strumento che mancava per concretizzare gli obiettivi di business di cui nessun imprenditore illuminato (lo ribadisco) dovrebbe fare a meno.

 

Ma ora è il momento di agire. Scegli il modo che ti è più comodo per contattarmi se desideri capire come posso applicare la BSC e il Cruscotto di Controllo alla tua impresa. Ti aspetto.

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